Si è concluso il lavoro di restauro delle due pecore merinos poste a cornice della scalinata d’ingresso di Villa Rossi, a Santorso. L’intervento, realizzato gratuitamente dalla ditta Verde Veronese srl di Montagnana con l’obiettivo di divulgare l’interesse per la salvaguardia del patrimonio storico architettonico e nello specifico di Villa Rossi, permette ai visitatori di godere pienamente delle due opere scultoree.
«Villa Rossi – ha commentato il Sindaco di Santorso Franco Balzi – è un patrimonio che va ben oltre i confini del nostro Comune, e rappresenta un luogo fondamentale della storia industriale, economica e sociale del nostro territorio, ma anche dell’Italia».
«Tutte le persone che visitano la Villa e l’adiacente splendido Parco – ogni giorno sempre più numerose – ci sollecitano immancabilmente a procedere al recupero e alla valorizzazione del sito. Con non poca frustrazione ci troviamo costretti a spiegare le difficoltà di bilancio che ci impediscono ad intervenire in modo incisivo e complessivo; ma con analoga soddisfazione siamo orgogliosi di proporre un percorso di recupero che, passo dopo passo, ha visto realizzati negli ultimi mesi progetti molto importanti, a partire dalla completa riqualificazione e accessibilità del Parco. Anche il semplice recupero delle due statue, che a qualcuno potrà sembrare poca cosa, ci rende felici, oltre che, in questo caso, riconoscenti verso chi se ne è fatto carico».
L’intervento, autorizzato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Verona, si è sviluppato in varie fasi. Dopo un’operazione preliminare di pulitura e spolveratura manuale, è stato steso sulle statue un impacco con polpa di cellulosa imbevuto di prodotto biocida, ricoperto poi con teli di nylon e lasciato agire per circa dieci giorni. Successivamente è stato rimosso l’impacco, a seguito del quale si è ottenuta una quasi completa disinfestazione dai muschi e licheni presenti. I residui secchi sono stati rimossi con pulizia manuale. Sono stati tolti i perni e le grappe in ferro arrugginito inseriti durante vecchi restauri e, al loro posto, le porzioni da ricucire sono state fissate con resina epossidica bicomponente. Le crepe sono state sigillate con polvere di marmo e calce. E’ stato infine steso un prodotto protettivo traspirante.
Il restauro ha messo in evidenza la capacità scultorea dell’autore, Valentino Siaz, prima celata dallo sporco e dalle colonie di licheni presenti: si fa notare ora la cura nell’esecuzione dei particolari del vello delle pecore, delle teste e del broccato ad incisione dei cuscini, prima invisibile.